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La Solfatara di Pozzuoli

By Michela Esposito e Silvia Guardascione

Nel nostro viaggio alla scoperta della vulcanologia flegrea , non possiamo non “sostare” nell’area della Solfatara di Pozzuoli

Si, perché stiamo parlando di uno dei vulcani più particolari dell’area flegrea, caratteristico in quanto la sua attività è costituita principalmente dall'emissione di vapore e gas a forte componente solfurea. 

Ha circa 4000 anni ed appartiene al ciclo recente di attività eruttiva flegrea, detto ciclo dei vulcani monogenici. 

L’edificio vulcanico è formato, nel complesso, da rocce piroclastiche prodotte dall’interazione tra magma e acqua, ricoperti a tratti dai prodotti del più recente vulcano degli Astroni; tale composizione viene a mancare nella zona del Monte Olibano dove ritroviamo invece una cupola di lava trachitica.

Nel tempo poi le rocce della Solfatara sono state alterate da fenomeni idrotermali, facendogli assumere tipiche pigmentazioni policrome.

Il cratere della Solfatara presenta una particolare forma ellittica e misura circa 770 x 580 metri; il fondo è collocato a 32 metri rispetto al livello del mare e si presenta cosparso da numerose fumarole, bocche di diverse dimensioni, che si sono aperte lungo i bordi del cratere durante il fenomeno bradisismico che interessò l’area flegrea nel 1982. 

Proprio le esalazioni dei gas che fuoriescono dalle fumarole, hanno provocato un forte cambiamento nella geologia del posto. Difatti le rocce trachitiche, che compongono il cratere hanno nel tempo cambiato colore, assumendo un tipico colore biancastro tanto da essere definite “bianchetto”.

Osservando l’area al centro del cratere, è possibile notare una sorta di crepaccio che ha le caratteristiche di un vulcano di fango attivo. Dal fondo di tale vulcano si innalzano getti di vapori ad altissime temperature che hanno contribuito a provocare forti cambiamenti ambientali; difatti i vapori, urtando lungo le pareti del versante orientale a causa dei venti, hanno reso tale area completamente priva di vegetazione. Attualmente la regione interessata dal vulcano di fango è completamente recintata sia per le altissime temperature dei getti di vapore sia per la natura scivolosa del suolo che può risultare pericolosa per i visitatori del luogo. 

Il terreno, ha una tipica colorazione biancastra, grazie alla sua composizione tipicamente silicea; esso inoltre, ad una profondità tra i 10 e i 14 metri, poggia su uno strato roccioso trachitico molto duro, tale poter essere perforato molto difficilmente. Sempre per quanto riguarda il suolo, una delle sue caratteristiche tipiche è il particolare rimbombo percepibile saltando a piedi uniti o lanciandovi un masso sopra. Il cupo rimbombo generato, crea la sensazione che vi siano delle grandi cavità sotterranee. In realtà il suono è dovuto ad una serie di micro cavità prodotte dai gas delle fumarole in un terreno di per se molto poroso.

Solfatara
Panoramica del suolo di colore tipicamente bianco del vulcanico Solfatara di Pozzuoli
www.fotoeweb.it/sorrentina/Foto/Campi%20Flegr

Sommariamente, all’interno del vulcano Solfatara possiamo distinguere tre aree: la fumarola principale detta Bocca Grande, la Fangaia e le vecchie Stufe (saune naturali).

La Bocca Grande è il nome della principale fumarola della Solfatara; sono spettacolari i getti di vapore che fuoriescono da questa grande fumarola, getti che colpiscono sia per la consistenza sia per le loro elevate temperatura ( si parla di circa 160° C).

Solfatara, Bocca grande, Pozzuoli
la Bocca Grande del vulcano Solfatara, con i suoi spettacolari getti di vapore www.fotoeweb.it/sorrentina/Foto/Campi%20Flegr 

L’attività idrotermale di tale area ha provocato, per effetto della sublimazione, la deposizione di composti chimici presenti in patine e cristalli. Tra questi dobbiamo ricordare l’allume bianco (solfato doppio di alluminio e potassio) di consistenza simile al sale da cucina ma con un sapore che si avvicina molto al succo di limone, il solfuro di arsenico (Realgar), in piccoli cristalli di colore rosso brillante, il solfuro di mercurio (Cinabro) di colore rosso-violaceo e infine il solfuro d’antimonio (Antimonite) di colore giallo ocraceo.

Solfatara, Pozzuoli
Particolare delle rocce di colore giallo ocra e rosso prodotte dai fumi della Bocca Grande
www.fotoeweb.it/sorrentina/Foto/Campi%20Flegr 

In particolare il realgar (As S), il cinabro (Hg S) e l’orpimento (As2 S3) danno una colorazione giallo rossiccia alle rocce circostanti; inoltre la forte presenza di acido solfridrico (H2S), produce il tipico odore di uova putride che caratterizza l’intera area.

La Fangaia, area attualmente recintata, è costituita materiale argilloso presente nel cratere unito all’acqua piovana e all’acqua di condensazione dei vapori. Al centro della Fangaia, sono prodotti forti getti di vapore composti principalmente da acido solfidrico e acqua.

Fangaia, Solfatara, Pozzuoli
Foto di un punto della Fangaia, altro aspetto particolare della Solfatara di Pozzuoli
www.fotoeweb.it/sorrentina/Foto/Campi%20Flegr 

Studi recenti hanno dimostrato che con molta probabilità tali vapori hanno origine a poche centinaia di metri di profondità, dove le temperature si aggirano intorno ai 170- 250 C°. 

Inoltre è possibile notare sulla superficie del fango delle striature scure, frutto della presenza di batteri estremofili, ovvero resistenti alle estreme di acidità e temperatura.

Infine, a sottolineare ancor di più l’importanza dell’attività idrotermale di questa zona, bisogna menzionare le stufe in muratura, costruite nel ‘800, lungo il lato nord della montagna. I getti di vapore hanno reso tali stufe dei veri e proprio sudatori naturali, utilizzati per la cura di malattie della pelle e problemi respiratori. 

Anche se la Solfatara è ricordata dai più per la sua storia geologica e non per altro, un altro aspetto peculiare è l’abbondanza di vegetazione che ritroviamo lungo le fiancate del cratere. Tale aspetto, in maniera approfondita, lo affronteremo nelle seconda parte della rubrica dedicata a questo complesso sistema vulcanico.


GLOSSARIO:

monogenici = vulcani formati da in un unico evento o comunque in episodi racchiusi in un tempo breve.

lava trachitica = lava ricca in trachite, roccia effusiva composta prevalentemente di silicato di alluminio e potassio.

fumarole = piccole ma profonde fessure nel suolo nelle quali si ha una risalita di gas emessi a temperature che vanno da circa 100 fino a 900 °C. A contatto con l'aria, a causa della sensibile diminuzione di temperatura, i gas condensano formando i caratteristici "fumi", da cui deriva il nome del fenomeno.

sublimazione = passaggio di stato diretto dalla fase gassosa a quella solida.