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NISIDA

ISOLOTTO

Essa in effetti, non è più un isola da quando un lungo pontile in muratura l’ha congiunta alla terraferma. Il suo nome, si fa derivare da Nesis, cioè piccola isola ed anche al suo riguardo esiste un’appassionante leggenda, secondo la quale, Nisida era una splendida fanciulla, corteggiata asfissiantemente da Posillipo, il quale, figlio di una divinità, era già stato promesso in sposo. In un momento di esaltazione dell’incoronabile sentimento, Posillipo tentò di rapire Nisida, che per sfuggirgli si tuffò in mare. Entrambi furono colpiti dalle ire divine e trasformati in scogli, lui per aver disubbidito alle soprannaturali volontà, lei per aver respinto l’amore di un figlio degli dèi.

La sua struttura fisica, la fa apparire di forma circolare, con un diametro di 0,5 km, che conferma con questa inequivocabile configurazione, che ci troviamo davanti ad un vulcano spento.

Divenne famosa nell’antichità, per le cene ivi celebratesi, nella villa di Lucullo. Più tardi, ebbe la sua abitazione Bruto, il quale dopo l’attentato a Cesare, v’incontrò Cicerone e qui ebbe triste epilogo la vita di Porzia, figlia di Catone e moglie del cospiratore meno atteso dal dittatore, la quale dopo la disfatta del marito, si diede la morte ingoiando carboni ardenti.

Nel 1533, fu acquistata, per 3000 ducati da Giovanni Piccolomini, duca di Amalfi, i successori del quale, vi fecero costruire un severo castello.

Nel ‘600, forse più che nel passato, divenne luogo di misteriosi convegni ed illecite attività.

All’epoca della pestilenza in Sicilia, il duca d’Alba, vi fece costruire un lazzaretto.

Nel ‘700, fu protagonista insieme al castello di Baia della difesa costiera flegrea, fatto che si attenuò nell’800, divenendo penitenziario, nel quale furono rinchiusi famosi personaggi, più importante fra i quali, ricorderemo Luigi Settembrini.

E’ oggi presidio militare.

La bellezza di questo posto era continuamente onorata da vere e proprie comitive di visitatori, che ne facevano meta delle proprie gite in barca, approdavano al porticciuolo del Gallo e vi trascorrevano una spensierata giornata.

Gianni PICONE "Da Posillipo a Cuma"

DOVE SI TROVA