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LAGO AVERNO

Pozzuoli

Posto in una posizione particolarmente favorevole tra il Monte Nuovo ed il Monte Grillo, il lago d’Averno si colloca all’interno di un cratere spento, parallelo al lago Lucrino, con cui un tempo comunicava ma da cui oggi è separato mediante lo sperone del Monte delle Ginestre. Dal belvedere della via Domiziana, posto a monte sul lato nord, si può cogliere una visione d’insieme particolarmente suggestiva, che sottolinea la felice posizione del lago rispetto all’area flegrea.

… L’improvvisa eruzione del Monte Nuovo nel 1538 stravolse l’intera orografia flegrea e di conseguenza anche i confini del lago. La prima profonda modifica fu operata da Agrippa, che nel 38/36 a.C., per esigenze militari, diede avvio alla costruzione del Portus Julius. Si costruirono depositi lungo le sponde, fu apprestato un cantiere per la costruzione e la riparazione delle barche ma soprattutto furono realizzate le magnifiche gallerie di comunicazione tra il Monte Grillo e Cuma e tra i laghi Averno e Lucrino, quest’ultimo collegato al mare. L’opera di Agrippa aveva senza dubbio raggiunto livelli di eccezionale maestria architettonica, ma aveva in qualche modo sfatato il lago da timori e paure.

Considerato fin dall’antichità sede dei Giganti, fu identificato con la dimora degli Inferi e del popolo dei Cimmerii, abitanti delle caverne, che fuggivano la luce del sole. Furono i Greci a voler riconoscere in questo luogo le descrizioni omeriche legate agli episodi di Odisseo. Si riteneva inoltre che il lago non avesse fondo. Strabone ne descrive le folte selve, che lo circondavano e le esalazioni che impedivano agli uccelli il volo sopra di esso, provocandone la morte.

La stessa pretesa derivazione del toponimo Avernum dal greco aornos (senza uccelli) sembra confermata da alcuni versi di Lucrezio (De Rerum Natura). Anche le sue acque o quella dolce di sorgenti limitrofe erano considerate imbevibili perché collegate con l’infernale fiume Stige.

Ma la vera particolarità del lago era la presenza di un oracolo, presieduto da Persefone, cui i pellegrini si rivolgevano dopo aver effettuato sacrifici di sangue. Lo stesso Annibale, nel 214 a.C., avrebbe visitato l’oracolo, ma pare che l’intento reale fosse quello di attaccare Puteoli. Con Virgilio questi luoghi saranno consacrati alla magia e al mistero, quando già ormai queste sensazioni, erano lontane nel tempo.

Paolo CAPUTO e Maria Rosaria PUGLIESE “La via delle Terme”

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